Elsa la cagnetta disubbidiente

Elsa la cagnetta disubbidiente

Ho incontrato Elsa a casa sua dove convive con altri 7 cani.

Ho riscontrato le caratteristiche tipiche dello Shetland che si presenta riservato e con una sana diffidenza nei confronti degli estranei, senza però mai mostrare paura o aggressività infatti, appena entrata nel giardino da buon guardiano quale è, si è messa ad abbaiare ma scodinzolando e lasciandomi, insieme agli altri 5 cani, anch’essi Shetland, il corridoio per entrare.

La diffidenza è durata veramente poco, perché si è avvicinata quasi subito, incuriosita, seguendoci in casa. Mi si è avvicinata mettendomi le zampe anteriori sulle gambe, facendomi capire che avrebbe gradito qualche carezza.

Una volta entrati in casa non ha piu’ vocalizzato.

Mi sono seduta e lei molto incuriosita mi ha ispezionato, richiamando la mia attenzione usando delicatamente le zampe. Direi che si tratta di una cagnetta socievole ma guardinga, molto osservatrice, lo faceva piegando la testa da un lato e dall’altro.

Elsa si è rotta il tarso della zampa destra nel novembre scorso, e dopo questo evento, la sua postura è cambiata completamente. L’incidente è avvenuto in giardino, saltando insieme ai suoi compagni di giochi. Inoltre la settimana precedente al nostro incontro era stata portata, insieme agli altri cani, in spiaggia dove era salita su uno scoglio, dal quale si era praticamente lanciata, senza che proprietaria fosse riuscita a contenerla. Secondo lei, dopo questo episodio, la situazione era peggiorata.

Osservandola in giardino, si nota che tende a saltare e a correre senza appoggiare la zampetta in questione, e tutte le volte che è ferma in piedi sembra che appoggi giusto le falangi della zampa posteriore.

La proprietaria lamenta anche il fatto che sia molto disubbidiente.

Ho iniziato con alcuni tocchi della Conchiglia, per rilassarla e darle conforto. Ho pensato a questo tocco perché ho percepito che la posizione sul tavolo e la mia presenza potevano essere di impaccio. Comunque ho notato in lei tensione a livello della testa, troppo protratta in avanti, e le orecchie in su, posizione naturale della razza, ma rigide. Esplorando poi le varie parti del corpo con dei piccoli tocchi del Leopardo Nebuloso, anche la coscia destra mi è apparsa tesa e contratta. Le ho lavorato le orecchie per alleviare la tensione della testa con dei piccoli Procioni.

Le ho fatto la Tarantola che tira l’aratro per aumentare la sicurezza e per stimolare la circolazione.

Abbiamo fatto una pausa e lei si è sdraiata tranquilla sul tavolo dove l’avevamo messa per lavorare in comodità.

Dopo circa 5 minuti l’ho fatta scendere dal tavolo per osservarla camminare, muoversi senza la presenza degli altri cani.

Effettivamente la camminata presentava un difetto, lei poggiava solo la punta della zampa destra e quando si fermava sembrava che avesse il posteriore leggermente rialzato e spostasse tutto il peso sulla zampa posteriore sinistra.

L’ho avvicinata e le ho fatto fare dei piccoli cerchi con tutte e quattro le zampe per vedere se il suo disequilibrio fosse un effetto di una situazione dolorosa o di un’abitudine nata all’epoca della frattura del tarso, e mantenuta dal corpo come ricordo di un handicap passato.

L’ho lasciata camminare un poco e sembrava aver distribuito un poco meglio il peso. Poi dopo una pausa le ho messo alle caviglie, prima la sinistra, un elastico di spugna, per trasmetterle la consapevolezza di quella specifica zona del suo corpo. Gliel’ho lasciato un paio di minuti, e poi l’ho levato, e l’ho lasciata camminare, aveva veramente caricato il peso sulla sinistra. A questo punto ho ripetuto l’elastico con la destra, e quando gliel’ho levato sembrava camminare molto meglio. Abbiamo fatto una pausa, e ho pensato di lavorarle anche un poco la coda per qualche minuto con piccoli cerchi e terminando il lavoro sgranando la coda fino alla punta. A questo punto Elsa si è messa tranquilla per terra e le abbiamo dato una carota da sgranocchiare così Lucia, la proprietaria, ed io siamo uscite in giardino.

Ci siamo riviste altre tre volte. Elsa ora cammina normalmente, il peso del corpo è stato ribilanciato da lei stessa, che ha cancellato dalla memoria il dolore con cui aveva imparato a convivere al momento dell’infortunio.

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