Il tatto è l’organo di senso legato alla pelle e alla superficie del corpo ed è stato anche definito come il “senso più antico” per la sua capacità di instaurare una conoscenza a livelli primari e profondi.
Il tocco non invasivo permette di considerare la persona (e anche gli animali) nel corpo ma soprattutto nella sua corporeità, che si manifesta ed è animata da sensazioni, sentimenti ed emozioni.
E’ l’alto livello di endorfine a provocare le onde cerebrali alfa associate a stati di serenità , piacere e sollievo del dolore; si è ipotizzato che l’aumento del rilascio di endorfine , attivino il Sistema Immunitario e ne avviino il funzionamento.
Un punto nodale in cui viene elaborata l’informazione tattilo-sensoriale è il Corno posteriore del Midollo Spinale.E’ questa la prima sinapsi del SNC.La stimolazione tattile, quale il tocco che si applica nella CST, ha l’effetto di stimolare la produzione di neuropeptidi che inviano messaggi all’ipotalamo ed al Sistema Immunitario, che a loro volta avvierebbero i processi di guarigione e metterebbero in moto il Sistema Limbico, dando vita alla connessione ciclica fra il Sistema Endocrino e quello Immunitario.
L’ascolto attivo del Facilitatore e nel mio caso del Practitioner TTouch® è la condizione necessaria per facilitare i meccanismi auto-correttivi e di auto-guarigione del paziente quadrupede o bipede.
Il Dott.Upledger, incita il Facilitatore ad affidarsi alle proprie mani e a lasciare che le mani siano gli occhi di chi compie l’azione facilitativa e terapeutica.
Linda Tellington incita noi Practitioners a mettere il cuore nelle nostre mani e le mani sui nostri animali.
La “fiducia nelle proprie mani” e l’allenamento costante all’attitudine sono il corretto approccio che permette al Facilitatore di acquisire capacità di comunicazione a tutti i livelli (verbale/non verbale - conscio/non- conscio) con il paziente , attraverso il tocco intenzionale.